martedì 16 aprile 2013

Incapacità a 5 Stelle

Nel giorno in cui gli internauti del Movimento 5 Stelle rendono noto che il loro candidato alla Presidenza della Repubblica sia l'autorevole giornalista d'inchiesta Milena Gabanelli, rivolgo a queste poche righe il mio auspicio: spero che la chimera del M5S si esaurisca quanto prima. E non tanto perché sia in disaccordo con le idee o le proposte del Movimento di Grillo. Sono in totale accordo con molti dei loro punti programmatici. D'altronde, chi può dichiararsi contrario alla riduzione del numero dei parlamentari, a un'economia sostenibile che aiuti le PMI (che ad oggi contribuiscono ai 3/4 circa dell'occupazione europea), a un ringiovanimento della classe politica e dirigente italiana? Nessuno! Tuttavia, spero che il Movimento si eclissi proprio per la manifesta incapacità dimostrata nel realizzare queste proposte. Una cosa è la teoria, altra è la pratica. Che l'onorevole (o cittadina, se preferisce) Lombardi chieda consigli su Facebook su cosa fare perché le hanno rubato il portafogli e non può rendicontare le spese sostenute nell'ultimo mese è un momento da reality show. Come se con questo eccesso di trasparenza gli italiani ci mangiassero! Ma ce lo vedete un deputato americano a scrivere ste boiate sul profilo Facebook? O un deputato tedesco che twitta, "Oggi a pranzo ho preso un piatto da 15 Euro, mentre quello meno caro costava 13. Ma era carne e io non la mangio. Che faccio? #Trasparenza"? Vomitalo! Che vuoi fare? Se la politica si riduce a "Non è la Rai" con Gianni Boncompagni-Casaleggio che suggerisce alla Ambra di turno cosa dire allora possiamo chiudere bottega. La politica è rappresentazione e come tale si basa sul principio della delega. Una delega che non può essere discussa e ridiscussa ad ogni minimo accadimento, altrimenti il sistema si appesantisce e si blocca. Una trattativa tra il PD e il Movimento sarebbe stata auspicabile per sbloccare lo stallo istituzionale e invece i grillini hanno preferito la coerenza. Con la quale il Pil italiano raddoppierà, il debito pubblico si dimezzerà ed ogni italiano avrà uno stipendio degno di questo nome. 

Consiglio. Così come la vecchia classe dirigente - Bersani e Berlusconi in primis - farebbe bene ad andare in pensione, i grillini vadano a studiare un pò di politica, di diplomazia e di principii di negoziazione. Va bene generare il dibattito su temi importantissimi del nostro malsano paese, ma a furia di dibattere e dibattere si finisce col non fare un benemerito c@%&0!  


AV  

martedì 9 aprile 2013

La corresponsabilità a 5 Stelle

Lo stallo politico e in parte istituzionale nel quale si trova a galleggiare l'Italia da settimane è purtroppo il sintomo di un paese incapace di riformarsi. Già con il governo Monti - nato proprio con lo scopo di "fare le riforme" - era emersa con vigore la voglia di non voler cambiare proprio nulla, nonostante l'oggettiva necessità di farlo. D'altronde, l'aria che tira da anni è molto gattopardiana: promettere di cambiare tutto per non cambiare un bel niente. Alla faccia del cambiamento!

Ecco gli uomini che hanno in mano il destino dell'Italia
Ho sentito dire che nemmeno negli anni del pentapartito è stato così difficile formare un governo. Eppure, va detto che il paese di oggi non è quello degli anni '80. La società italiana è fondamentalmente spaccata e attraversata da tensioni che a tutto spingono tranne che all'unità. Per la prima volta, la maggioranza della popolazione anziché veder migliorare il proprio tenore di vita lo vede peggiorare. Stando così le cose, non è affatto facile assolvere chi ha condotto il paese al disastro in cui siamo. Tuttavia, mi chiedo: è poi così difficile e impossibile perdonare? E' così aberrante mettere assieme le proprie forze per far uscire l'Italia dal pantano economico, sociale e istituzionale in cui l'abbiamo gettata? Non c'è forse una certa corresponsabilità tra tutti quelli che siedono adesso in Parlamento? Cosa facevano i grillini quando non stavano a Montecitorio? Si astenevano proprio tutti? Proprio tutti votavano partiti che non hanno mai avuto ruoli di governo negli ultimi vent'anni? E i suoi elettori? Si tratta di circa otto milioni di italiani.
Nessuno ha mai votato Berlusconi o il partito di Bersani? Sono dell'idea che i cittadini-elettori sono tanto responsabili quanto i partiti nella cattiva gestione della cosa pubblica. Ieri come oggi! 
Capisco che dopo tante delusioni sia difficile ridare fiducia a qualcuno. Ma è altrettanto vero che il rancore non aiuta a nessuno. 

Il Movimento 5 Stelle, il Pd e il Pdl hanno in mano le chiavi per riaccendere il motore di questo paese. Il M5S provi a costruire dentro di sè la cultura della responsabilità di governo e delle istituzioni, evitando ipotesi come la formazione di commissioni parlamentari dove non si sa chi è maggioranza e chi è opposizione. Gli altri due partiti, invece, avendo dato nel corso degli anni scarsa prova di buon governo dovrebbero azzerare le proprie classi dirigenti e mettere in campo volti e pensieri nuovi. Che Bersani insista ancora sull'incarico di governo e Berlusconi voglia ancora sedere al tavolo delle trattative è oggettivamente inaccettabile.


AV