domenica 21 novembre 2010

I diritti del fanciullo? Cambiare l'immagine su FB ...

Una ricorrenza importante come quella dell'approvazione della convenzione ONU sui diritti dell'infanzia ha letteralmente trasformato FB. Per ricordarla migliaia di utenti hanno sostituito l'immagine del profilo sul popolarissimo social network con quella di un cartone animato. Un modo per non dimenticare? Forse. Tuttavia, non ritengo possibile demandare l'impegno a tutela dei più deboli - in questo caso i minori - al semplice cambiamento di un'immagine. Non per rompere le uova nel paniere, ma ritengo l'iniziativa di un'ipocrisia inaudita.  Una campagna talmente ipocrita che nel giro di pochi minuti ha mostrato la sua debolezza trasformandosi in un memorial di sigle dei cartoni animati. Bellissimo momento nostalgico, per carità. Ma dei diritti del fanciullo nemmeno l'ombra. A mio avviso, l'accaduto mette in luce molti aspetti. Il primo è la induscutibile potenza mediatica del vettore che lancia il messaggio (cinema, tv, videogiochi, siti web, ecc.). La seconda cosa è  la facilità emotiva con cui riusciamo a farci trasportare dai mass media. Lo facciamo istintivamente, senza fermarci a ragionare. Riusciamo a ricordare una convenzione importante come quella del 20 novembre 1989 solo se ci chiedono di cambiare l'immagine del nostro profilo con quella di un cartone animato.  Dimostrazione che oggigiorno tutto diventa serio soltanto se diventa gioco, se ti diverti e non ti annoi. 
Ma perchè tutto questo (mio) rumore per nulla? Perchè l'episodio è il sintomo di come riusciamo ad appassionarci ad un problema solo se questo ci viene proposto con tanto di pubblicità e di emotività. Anche solo per un istante. Poi, di nuovo tutto alla normalità. Il risultato? Che nessuno sa cosa sia quella convenzione, cosa sancisca e quali diritti abbia un bambino. Molti e molte tra quelli che hanno cambiato l'immagine del proprio profilo avranno inculato i propri figli davanti alla televisione o alla playstation per pomeriggi interi, negando di fatto numerosi articoli della carta.
Internet, FB o qualsiasi mezzo mediaticamente potente può avere infatti l'effetto contrario di farci riprodurre scemenze immani usando come pretesto fini particolarmente nobili. A questo punto, mi chiedo se è possibile eliminare la povertà anche solo scrivendo un articolo su un blog. Mi chiedo se si può combattere la violenza sui minori pubblicando link su FB. Se si può lottare contro la mafia semplicemente impostando la foto di Paolo Borsellino come immagine del profilo sul social network di turno. Io dico di no. Quelli sul web non sono gesti materiali e concreti e, se mi permettete, la realtà è ancora fatta da gesti reali e concreti.  Stare  a casa dietro uno schermo non è affatto sintomo di azione.
Concludo citando l'articolo 23 della Convenzione:

i fanciulli mentalmente o fisicamente handicappati devono condurre una vita piena e decente, in condizioni che garantiscano la loro dignità, favoriscano la loro autonomia e agevolino una loro attiva partecipazione alla vita della comunità
Ebbene, qualcuno (me compreso) avrebbe potuto, proprio in questi giorni, lanciare una petizione contro l'immane scempio di costituire classi separate per i bambini disabili proposto dalla Lega a Udine. Un fatto questo che nega quell'articolo 23 della Carta di cui sopra. E tuttavia, con un'iniziativa del genere come faremmo a cambiare l'immagine del nostro profilo Facebook? 

AV

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